Realizzazione siti web e SEO Google
Realizzazione siti web e SEO Google

Sito ecommerce per comparire tra i primi quando si cerca ciò che offri

Sito ecommerce

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Ecommerce

Sito ecommerce
Sito ecommerce

Realizzazione siti ecommerce

Il sito ecommerce di aziende poco note è commercialmente inutile se non compare tra i primi, quando si cercano genericamente gli articoli che vende senza indicare il nome della ditta.

Infatti, con la realizzazione e la pubblicazione di alcune ricerche universitarie, si è dimostrato che l’utente sceglie l’articolo che sta cercando nei siti che gli compaiono sulla prima pagina di Google. Pochissimi vanno a scegliere nelle pagine successive.

Risulta quindi indispensabile che la realizzazione di siti ecommerce (sarebbe più corretto scrivere “realizzazione sito e.commerce” ovvero “realizzazione sito e-commerce“) venga affidata a chi può posizionare il sito ai primissimi posti su Google, affinché venga visto da tutti coloro che, sul web, cercano genericamente gli articoli che il sito vende, pur non conoscendo e non scrivendo il nome della ditta.

Facciamo un semplice esempio: una ditta molto nota che crea abbigliamento, come quella di Giorgio Armani, non ha certo la necessità di far trovare il proprio sito ecommerce da chi cerca genericamente “abbigliamento”, poiché gli utenti la cercano su Internet scrivendo “abbigliamento Armani”.

La ditta di abbigliamento “Pinco Pallino” ottiene invece un grande risultato economico dal proprio sito ecommerce, solo se il suo sito compare nelle prime posizioni quando si cerca genericamente “abbigliamento” (ricerca effettuata da oltre 320.000 persone all’anno su Google).

In tal modo il sito ecommerce della ditta “Pinco Pallino” diventa una grande vetrina in posizione di massimo prestigio, affacciata su una piazza commerciale specializzata in cui ogni anno passano 320.000 persone per scegliere ed acquistare proprio quel genere di articoli.

Creare sito ecommerce

Se vuoi creare un sito ecommerce qualsiasi, puoi approfittare di alcune opportunità che trovi sul web cercando “sito ecommerce gratis“, “sito ecommerce gratuito”, “creare sito ecommerce gratis”, “sito ecommerce economico” o “realizzazione siti ecommerce economici”, ma purtroppo un sito ecommerce di tal fatta risulterà quasi sempre introvabile per le persone che non conoscono il nome della tua ditta.

E’ certamente più costosa (da 10.000 euro in su) la realizzazione di un sito ecommerce migliore, che abbia cioè tutte le caratteristiche SEO e SEM indispensabili per primeggiare sul web. D’altronde l’onerosa realizzazione di siti ecommerce da prima pagina porta eccezionali risultati di web marketing, di prestigio e di incassi. 

Te lo dimostra un’interessante ricerca (utilissima per l’ecommerce) della Cornell University di New York (fondata nel 1865, ha 20.000 studenti ed è la quarta università al mondo), che ha indagato il modo in cui gli utenti guardano i siti che compaiono sulla pagina di Google e quali siti essi vanno prevalentemente a visitare.

Più sotto un’altra ricerca simile, commissionata da SEOmoz di Seattle a Mirametrix ed Edge Analytics.

Essendo entrambe molto interessanti per chi ha la fortuna di possedere o vuol creare un sito ecommerce, le abbiamo tradotte per te (traduzione a cura di Maria Luisa Caldelli)

Ecomerce
E.comerce: realizzazione di una ricerca di Eye Tracking sulla prima pagina di Google

The objective of eye tracking studies is gaining insight into how users browse the presented abstracts and select links to click.

The results of eye tracking research provide Internet marketers with information on clickthrough rates, thus allowing themto make correct predictions on traffic changes as their rankings are gained or lost.

For SE engineers the results provide a basis for improving the interfaces of search engines and metrics to evaluate the relevancy of the presented search result.

L’obiettivo di questa ricerca, basata sul monitoraggio dell’occhio, è acquisire conoscenze sul modo in cui gli utenti navigano la prima pagina di Google e su come scelgono i siti da visitare.

I risultati della ricerca forniscono ai proprietari dei siti internet le percentuali di click per ogni singola posizione, permettendo loro di fare previsioni corrette sulle variazioni della quantità di visite, a seconda del miglioramento o del peggioramento della posizione (dati assai importanti per ogni sito di ecommerce).

Per gli ingegneri informatici i risultati possono invece creare una base per migliorare le interfacce dei motori di ricerca, oltre a statistiche per valutare l’esattezza dei risultati che qui presentiamo.

To detect users interaction patterns the eye tracking experiment observes a number of indicators of ocular behavior using a CCD (charged couple device) camera similar to the appliance used to read bar codes.

The indices of ocular behavior include eye fixations, saccades, scan paths and pupil dilation.

Eye fixations are defined as a stable gaze lasting for 200-300 milliseconds representing visual attention to a specific area of a SERP.

Pupil dilations or pupil diameter changes represent a measurement of interest in a particular listing.

This variable is especially important as it helps interpreting an implicit user feedback to the relevancy of the presented search results.

Per rilevare i modi di interazione degli utenti, questa ricerca si è basata sul monitoraggio dell’occhio, tenendo in considerazione una serie di indicatori di comportamento e utilizzando una fotocamera CCD (Charged Couple Device) simile all’apparecchio che viene utilizzato per leggere i codici a barre.

Gli indici di comportamento sono i fermi oculari, i movimenti oculari, i percorsi che compie l’occhio sulla pagina e la dilatazione della pupilla.

I fermi oculari consistono nella stabilità dello sguardo per circa 200-300 millesimi di secondo e indicano l’attenzione visiva dedicata ad una certa area della pagina o ad un sito.

La dilatazione delle pupille rappresenta poi una misura particolarmente interessante, in quanto aiuta a interpretare le reazioni personali dell’utente rispetto alle posizioni che visualizza ed al sito che guarda.

“Cornell University: Eye-Tracking Analysis of SERP Users’ Behavior”

“Cornell University: “Analisi dei movimenti degli occhi quando guardano la pagina di Google”

One of the most recent eye tracking studies was performed at Cornell University by Laura A. Granka, Thorsten Joachims and Geri Cay.

They used a sample of undergraduate students instructed to perform search in Google for 397 queries on topics covering movies, travel, music, politics, local and trivia.

This study has produced the following results.

Uno dei più recenti studi di monitoraggio dell’occhio è stato condotto alla Cornell University da Laura A. Granka, Thorsten Joachims e Geri Cay.

Essi hanno utilizzato un gruppo di studenti, chiedendo loro di effettuare 397 ricerche su Google, su argomenti riguardanti film, viaggi, musica, politica, curiosità.

Questo studio ha prodotto i seguenti risultati.

Google SERP Click and Attention distribution heat-map 

Percentuali di click e di attenzione per le varie posizioni sull’indice di Google 

Realizzazione siti ecommerce in prima pagina su Google: statistica

As you can see from the graph below and a SERP heat-map based on it, the first two listings capture over a half of the user’s attention in terms of time of the eye fixation.

Whereas the attention is shared almost equally, the difference in number of click between the first two listings is much more surprising: over four times!

After the second listing the eye fixation drops sharply.

Search results number 6 to 10 receive roughly equal attention.

Here an interesting thing is that the 7th listing gets less attention than the succeeding 8th; apparently here we can observe the effect of the page fold.

The 7th listing is just below the screen edge and is often skipped as users scroll the page down to the bottom (during the study the 7th listing was clicked only once).

On the graph you can also see the 11th listing from the second page of the search results.

It gets only about 1 percent of clicks and user attention is 2.5 times less than the lowest ranked result on the page one.

Come si può vedere dal grafico qui sotto e dalla SERP (Search Eengine Results Page: pagina dei risultati di ricerca) l’utente dedica ai siti che compaiono nelle prime due posizioni oltre la metà del tempo che impiega a guardare tutta la pagina.

Mentre la sua attenzione è quasi identica per entrambi i siti nelle due prime posizioni, la differenza in numero di click tra i due siti è sorprendente: più di quattro volte a favore del primo sito!

Dopo il secondo posto l’attenzione dell’occhio scende bruscamente.

I siti che occupano le posizioni da 6 a 10 ricevono un’attenzione circa uguale.

Qui è interessante notare che il sito in settima posizione riceve meno attenzione del sito in ottava: a quanto pare ciò dipende dall’effetto fine-schermo.

Infatti il sito in settima posizione si trova appena sotto il bordo dello schermo e viene spesso saltato, in quanto gli utenti fanno poi scorrere la pagina fino in fondo: nel corso della ricerca il sito che occupava la posizione 7 è stata cliccato una sola volta.

Sul grafico si può vedere anche il risultato del sito in undicesima posizione: il sito al primo posto nella seconda pagina di Google riceve soltanto l’1% dei clic e l’attenzione dell’utente è 2,5 volte inferiore rispetto al sito che occupa l’ultima posizione della prima pagina.

(Nostra banale osservazione da esperti nella realizzazione di siti ecommerce: è ovvio che, per questa interessante ricerca, sono state presentate agli studenti pagine di Google in cui comparivano inserzioni simili tra di loro, in modo da non falsare i risultati.

I ricercatori della Cornell non devono aver faticato molto a trovarne in abbondanza; infatti la maggior parte dei siti sono poco caratterizzati e raramente evidenziano qualcosa di originale.

Provate a cercare ad esempio “agenzie immobiliari” e noterete un’impressionante analogia fra tutti i siti, che non riescono a dire nulla di attraente o di men che scontato: TITOLO DEL SITO “Agenzia immobiliare Tal dei Tali”. DESCRIZIONE DEL SITO “L’agenzia immobiliare Tal dei Tali si occupa di compra-vendite immobiliari di case, appartamenti, immobili commerciali e industriali.”

Nulla che già non si sapesse, nessuna referenza, nessuna qualità particolare, nessuna attrattiva.

Basterebbe dunque evidenziare qualcosa di diverso e interessante per distinguersi dai concorrenti ed attirare visite più numerose, migliorando così anche il ranking del proprio sito.

Se, ad esempio, la description del sito dicesse “L’agenzia immobiliare Tal dei Tali offre una valutazione precisa e gratuita del tuo immobile. Percentuale a carico solo del venditore” otterrebbe certamente molte più visite rispetto ad ogni sito concorrente.

Il nostro consiglio da esperti nella realizzazione di siti ecommerce è perciò quello di rendere attraenti le due righe di descrizione del tuo sito, soprattutto se hai speso denaro per creare un sito ecommerce: otterrai buoni risultati di posizionamento e di ecommerce.)

Time spent on viewing each results compared to the number of clicks

Come si distribuiscono click ed attenzione tra le 10 posizioni della prima pagina di Google

Creare sito ecommerce? Solo se può conquistare le prime posizioni.

Often people consider getting to the top-ten of Google as a measurement of the SEO success. Evidently this is a rather rough approximation.

The top-ten itself is a very diverse group with the number of clicks increasing almost logarithmically as your rank grows.

For instance, the first five positions get over 88% of the traffic, and the first three 79%.

Spesso le persone pensano che arrivare con il proprio sito nelle prime dieci posizioni di Google sia comunque la realizzazione di un successo, mentre qui risulta evidente che le prime dieci posizioni creano per un sito situazioni assai diversificate, poiché il numero di visite che il sito riceve aumenta in modo quasi logaritmico al migliorare della posizione.

Ad esempio, i siti nelle prime cinque posizioni ottengono più dell’88% del traffico, ma i primi tre siti ricevono da soli ben il 79% delle visite.

SERP Browsing Patterns 

Modo in cui vengono guardati i risultati di ricerca 

Another important result of this study is the discovery of the browsing pattern: the way people read a SEPR.

To assess the performance of the search algorithm it is vital to know how users evaluate the presented abstracts before clicking one of them.

For example, if a user clicks the third listing, did he look the abstracts above and below it?

The following figure shows how many results above and below of the selected listing are scanned on average.

Un altro risultato importante scaturito dalla realizzazione di questa ricerca è la scoperta del modo di navigazione, cioè il modo in cui le persone guardano una pagina del risultati di ricerca .

Per valutare la precisione dell’algoritmo della nostra ricerca è fondamentale sapere come gli utenti valutano i siti presenti prima di cliccare su uno di essi.

Ad esempio: se un utente clicca sul sito in terza posizione, ha già guardato i siti sopra e sotto?

La figura seguente mostra quanti siti vengono guardati al di sopra e al di sotto del sito che viene poi cliccato.

Number of results scanned above and below the selected abstract 

Quanti siti gli utenti guardano sopra e sotto al sito che poi cliccheranno 

The effect of the page fold is clearly demonstrated here as well.

While the first 5 listings are clicked after browsing through 1 to 2.68 listings above and below, the 7th listing is clicked after the entire page is examined!

The listings below the page fold (8-10) are clicked after the first five or four listings are scanned.

You can also see that the number of listings scanned above the clicked result is much bigger than the number of listings below.

This indicates that users browse the list from top to bottom.

L’effetto fine-schermo è chiaramente evidenziato anche qui.

Infatti, mentre i primi cinque siti vengono cliccati dall’utente dopo che ha esaminato i siti sopra e sotto per un tempo tra 1 e 2,7 secondi, il sito in settima posizione viene cliccato solo dopo che l’intera pagina è stata esaminata!

I siti nelle posizioni 8-9-10, che rimangono sotto il fine-schermo nella videata iniziale, vengono cliccati solo dopo che si sono guardate le prime 5 o 6 posizioni.

Si può anche notare che il numero di posizioni guardate dall’utente, al di sopra del sito che egli va poi a cliccare, è molto più grande del numero di siti guardati al di sotto.

Questo perché gli utenti scorrono la lista dall’alto verso il basso.

To Sum Up 

Conclusione 

While the study deals only with the first page of the organic search results, it can be assumed that similar results can be produced for other pages and perhaps even for the list of the paid ads in the right sidebar.

Mentre lo studio si occupa solo della prima pagina dei risultati di ricerca, si può presumere che conclusioni simili possano essere ottenute per le altre pagine e forse anche per l’elenco degli annunci a pagamento nella barra laterale destra (anch’essi da tenere in considerazione per l’ecommerce sulla prima pagina di Google).

In addition to the academic researches there is a number of companies producing eye-tracking studies for the commercial use.

The most notable of them are Eyetools.com and Poynterextra.

A parte le nostre ricerche accademiche, vi sono numerose aziende che studiano il monitoraggio dell’occhio, ad uso di chi si occupa di marketing o della creazione di siti ecommerce.

Le più importanti sono Eyetools.com e Poynterextra.

References:

Laura A. Granka, Thorsten Joachims, Geri Gay. ‘Eye-tracking analysis of user behavior.

Available at http://www.cs.cornell.edu/People/tj/publications/granka_etal_04a.pdf

 
 
Eye-tracking Google SERPs: cinque analisi
Studio dei movimenti dell’occhio sulla pagina di Google: cinque analisi
 
 October 5th, 2011 – Posted by Dr. Pete (dr. Peter Boden, Director of Edge Analytics) to “Analytics”: the author’s posts are entirely his or her own, excluding the unlikely event of hypnosis, and may not always reflect the views of SEOmoz, Inc.
5 Ottobre 2011 – Articolo del dr. Pete (dr Peter Boden, direttore di Edge Analytics) 
Ecommerce
Peter Boden

su Analytics: gli articoli dell’autore riflettono esclusivamente il suo punto di vista (escludendo un improbabile evento di ipnosi) e possono non riflettere le opinioni di SEOmoz, Inc.

 
A while back, we got an offer we couldn’t refuse: the good folks at Mirametrix asked if we were interested in custom eye-tracking data (which traditionally costs a small fortune) for any Google searches.
Since I once worked down the hall from an eye-tracking lab, I was the obvious choice to lead this shopping spree at the nerd candy store.
So, we picked 5 different Google SERPs, representing the diversity Google has created in the past couple of years, including the newly expanded site-links.
This is the story of those SERPs.
They’re all about pizza, because I’m from Chicago and was apparently hungry when I made the list.
 
Tempo fa ricevemmo un’offerta che non era possibile rifiutare: quei simpaticoni di Mirametrix ci chiesero se avevamo esperienza nello studio dei movimenti degli occhi degli utenti (studi che di solito costano una fortuna) per delle ricerche su Google.
Dato che una volta avevo collaborato con un laboratorio di eye-tracking, sono stato proprio io la scelta più ovvia per questo succulento incarico. 
Ho quindi selezionato cinque diverse pagine di Google, contenenti le novità che Google ha voluto creare negli ultimi anni, compresi i nuovi link espansi del sito (cioè quelli in cui, sotto la normale descrizione del sito, compaiono anche vari link alle pagine interne del sito stesso).
Questa è la storia ricavata da quelle pagine.
Tutte le  pagine riguardano la pizza a Chicago, sia perché abito a Chicago sia perché, quando le ho scelte, ero affamato.
 
 
The equipment & methodology
L’attrezzatura e la metodologia 
 
First, a little bit of background: Mirametrix produces affordable, portable eye-tracking systems for researchers.
Our data was collected using an S2 Eye Tracker, which looks a little bit like an Xbox Kinect.
Each SERP was shown to 8 subjects between the ages of 18 and 30 for 30 seconds.
Subjects were told the search term of interest and then were allowed to view the full-screen SERP freely.
All SERPs were de-personalized and localized to Chicago, IL.
 
Prima un po’ di informazioni tecniche: Mirametrix produce per i ricercatori di web marketing ed ecommerce sistemi di eye-tracking portatili e convenienti.
I nostri dati sono stati raccolti usando un S2 Eye Tracker, che assomiglia un po’ a un Xbox Kinect.
Ogni pagina è stata mostrata per 30 secondi ad 8 persone, di età compresa fra i 18 ed i 30 anni.
E’ stata loro comunicata la frase di ricerca e quindi è stato loro permesso di guardare liberamente l’intera pagina.
Tutte le pagine erano state spersonalizzate e localizzate a Chicago.
 
 
Search #1: “best pizza in Chicago”
Ricerca n° 1: “la miglior pizza a Chicago” (utile per l’ecommerce)
 
I’ll start with a query for “best pizza in Chicago”, because the results are probably closest to what you would expect.
I picked this particular SERP because it had strongly integrated Local/Places results, along with maps on the right.
The eye-tracking data looked like this:
 
Comincio con la ricerca “la miglior pizza a Chicago” perché i risultati sono probabilmente i più vicini a quelli che ci si potrebbe aspettare.
Ho scelto questa pagina perché integra molto bene i risultati di Google Places con le mappe sulla destra.
I dati di eye-tracking appaiono così:
Sito ecommerce gratis
Sito ecommerce gratis? Spesso è gratuitamente inutile.

You can see a modified “F-shaped” pattern here, with most activity centering on the top results and some eye movement toward the map.

As you might expect, the top listings attracted the most attention.

Si può qui notare una forma a “F”, con la maggior parte dell’attenzione accentrata sui siti in alto, e un po’ di movimento dell’occhio verso la mappa.

Come ci si poteva aspettare, la zona alta ha catturato gran parte dell’attenzione.

Search #2: “pizza”

Ricerca n° 2: “pizza”

Next up is a local search for “pizza”. These results were more varied, with a couple of organic results followed by an integrated 7-pack that more clearly separated Local/Places results.

This data got a bit more interesting:

La prossima è una ricerca locale per “pizza”, che mostra una pagina un po’ diversa: vi sono in alto un paio di risultati organici non localizzati, seguiti da un gruppo di 7 risultati locali che sono evidenziati anche sulla mappa a fianco.

Qui i dati diventano un po’ più interessanti:

Creare sito ecommerce

The impact of the Local 7-pack appears to be very powerful, drawing attention from the top 3 organic listings.

Even map fixations appear to be toned down from the first SERP.

Whether this is because people are familiar with Google’s local results format or are attracted to the distinct formatting, it’s clear that they were biased toward this part of the page.

L’impatto delle sette posizioni con il segnalino di geolocalizzazione sembra molto forte, tanto da distogliere l’attenzione dai siti nelle prime tre posizioni.

Persino sulla mappa lo sguardo cade meno, rispetto a quanto abbiamo visto nella pagina precedente.

Sarà perché la gente si è già abituata a focalizzare soprattutto i risultati geolocalizzati, sarà perché attratta dalla diversa grafica, succede evidentemente che l’attenzione sia convogliata verso questa parte della pagina.

Search #3: video thumbnails “how to make a pizza”

Ricerca n° 3: videogrammi “come fare una pizza”

This one was a special request from the Big Boss – Rand was interested in the impact of video thumbnails in organic SERPs.

I found that the query “how to make a pizza” brought up video thumbnails for the #2 and #3 spots.

Here’s what the data had to say:

Questa è stata una richiesta particolare del Big Boss: Rand era interessato all’impatto dei videogrammi nelle pagine.

Ho trovato che la ricerca per “how to make a pizza” evidenziava videogrammi nelle posizioni 2 e 3 della pagina.

Ecco quello che i dati ci hanno detto:

Ecommerce
Ecommerce

Although individual results are a bit hard to separate, it does appear that subjects’ eye movements focused on the first video thumbnail, possibly even at the expense of the #1 organic result.

Especially with something as visual as a pizza (who doesn’t love pizza?) the attraction of an image could really tip the click-through scales.

In questo caso, anche se i risultati della ricerca sono abbastanza simili per le due posizioni in alto, si può notare che gli occhi erano soprattutto concentrati sul primo videogramma, a spese della prima posizione.

Specialmente quando si tratta di qualcosa di piacevole come una pizza (chi non ama la pizza?) l’attrazione di un’immagine può davvero fare la differenza nel numero di click al sito.

Search #4: product images “pizza cutters”

Ricerca n° 4: immagini del prodotto “pizza cutter”

The next search was for “pizza cutters” – this brought up brand and store searches at the top, along with images for shopping results after the 3rd organic listing.

The eye-tracking data looked like this:

La ricerca successiva è stata realizzata per “pizza cutters” e riportava alcuni siti di ditte e negozi in alto nella pagina, insieme ad immagini di “Google Shopping” dopo il terzo risultato.

I dati di eye-tracking apparivano così:

Ecommerce

There’s definitely some pull toward the product images, although the top organic results still do fairly well.

The “Related Searches” seem to get relatively little attention, even though they appear where the first organic result would usually be.

Vi è evidentemente un’ attrazione verso le immagini dei prodotti, anche se le posizioni in alto vanno ancora abbastanza bene.

I suggerimenti di Google per le “ricerche correlate” (in alto) sembrano invece ottenere poca attenzione, nonostante si trovino ad inizio pagina.

Search #5: expanded sitelinks “Pizza Hut”

Ricerca n° 5: link espansi del sito “Il Chiosco della Pizza”

Finally, we decided to test-drive the new site-links. A search for “Pizza Hut” brought up 6 expanded site-links.

Not surprisingly, this search also triggered some local results. Here’s the visual:

Infine abbiamo deciso di testare i nuovi sitelink. Una ricerca per “Il Chiosco della Pizza” ha visualizzato sei sitelink espansi per il sito www.pizzahut.com.

Ovviamente c’erano anche alcuni altri risultati geolocalizzati.

Questa è l’immagine:

Realizzazione siti ecommerce
Realizzazione siti ecommerce in prima pagina su Google

Although the “Pizza Hut” listing gets some fixations, there seems to be a strong pull toward the local listings.

Even with a full pack of expanded site-links, the main Pizza Hut site got much less attention than I would have expected.

When you want pizza, you want pizza, not a corporate history.

Nonostante i sei link al sito “Il Chiosco della Pizza” ricevano una qualche attenzione, sembra esserci una forte attrazione verso i risultati geolocalizzati.

Quindi, anche con un pacchetto di sei sitelink espansi, il sito “Il Chiosco della Pizza” ottiene molta meno attenzione di quanto mi sarei aspettato.

Del resto quando vuoi una pizza, vuoi una pizza…  non la storia dell’azienda!

Some general implications

Considerazioni generali

I think the first and most obvious implication is that, as Google moves away from 10 plain listings for more and more searches, it is definitely having an impact on search users.

You need to be familiar with your competitive space and take advantage of SERP enhancements, like video thumbnails.

Ranking #1 might not be pulling the weight it used to if your competitors down the page have more visually interesting results.

These results also suggest that the in-page Local/Places results are having a strong impact, even if they fall in the middle of the page. In these limited cases, they seemed to pull attention away from the top organic spots.

If your query has a local flavor, you need to be aware of how your Google Places page is competing.

Of course, these are exploratory results, and more data would be needed to back up any given finding, but I hope the general observations are interesting.

I’d like to thank Ben Yoskovitz for setting up this opportunity, and Anton and Amineh at Mirametrix for managing and running the eye-tracking studies.

Ritengo che la prima e più ovvia considerazione sia che, appena Google aggiunge nuovi tipi di risultati alle solite dieci posizioni della prima pagina, ciò ha effettivamente un impatto sugli utenti.

Per l’ecommerce diventa quindi necessario conoscere le nuove possibilità offerte dalle pagine dei risultati di ricerca, come i videogrammi, e saperle sfruttare.

Posizionare un sito al primo posto potrebbe essere meno utile di una volta, se un sito più giù nella pagina è visivamente più attraente.

Questa ricerca suggerisce anche che le posizioni geolocalizzate sulla mappa hanno un forte impatto, anche quando si trovano a metà pagina.

Esse sembrano rubare l’attenzione di solito dedicata ai siti nelle prime posizioni.

Perciò, se la chiave di ricerca con cui vuoi essere trovato per il tuo ecommerce ha un ambito locale, devi prestare attenzione a come Google Places compare nella pagina di tuo interesse.

Naturalmente questi sono risultati indicativi e sarebbero necessari maggiori dati per confermare ogni conclusione, comunque spero che le osservazioni siano state interessanti.

Voglio infine ringraziare Ben Yoskovitz per avermi offerto questa opportunità, oltre ad Anton e Amineh di Mirametrix per aver gestito e condotto i rilievi di eye-tracking.

 

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